Nikoli nisva sla v benetke (We’ve never been to venice)
Regia: Blaz Kutin
Slovenia 2008
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E’ invece nel peso della storia che affonda Nikoli nisva sla v benetke (We’ve never been to venice) dello sloveno Blaz Kutin, elaborazione di un dramma sommerso e sconosciuto ma dall’impeto sconquassante.
Grega e Masha sono una coppia lacerata dal dolore, immobilizzati nella loro casa in stato di abbandono; va a fargli visita il padre di lui e li convince a uscire assieme per una gita che, prima del ritorno, li porterà, all’alba, in una Venezia desolata e liberatoria. Per tutto il viaggio si può solo avvertire e distinguere potentemente lo smarrimento, la rabbia, l’incomunicabilità, il rifiuto e la rassegnazione per la mancanza di qualcosa di visceralmente irrinunciabile, ma che non verrà mai espresso nei pochi dialoghi di circostanza tra i personaggi. Ogni luogo in cui fanno tappa sarà di volta in volta teso a liberare, espandere e sconfinare o precludere, ingabbiare e serrare gli orizzonti del progressivo disgregamento di ogni rapporto vitale della coppia.
Dice in proposito il regista: “Volevo avvicinarmi il più possibile alla sensazione di osservare qualcuno come se lo stessimo spiando seduti al tavolo vicino. Volevo dare allo spettatore il tempo e la possibilità di farlo, di accorgersi dei dettagli e delle emozioni nascoste, senza interrompere con tagli inutili. Le scene sono statiche e la macchina da presa non si muove mai, nello stesso modo in cui Masha, Grega e suo padre sono intrappolati nella loro condizione. Quello che per me è essenziale sono i gesti, gli sguardi, le reazioni e l’interazione tra queste persone mentre cercano di ritrovare un rapporto.”